domenica 26 febbraio 2012

Dai primati all'uomo, ovvero l'evoluzione della specie e la postura eretta.

Anche Gabriele cresce.
Come tutti i bambini, anche lui va a scuola. E gli piace pure, soprattutto gli piacciono alcune materie, come italiano e inglese, mentre ha dei problemini con matematica. Storia e geografia, invece, neutre. Senza infamia e senza lode. Ma intanto, le deve studiare. E io con lui.
Oggi ci tocca la preisotoria, gli australopitechi, gli homo e la loro evoluzione. E qui leggiamo delle cose interessantissime, che pure io avevo scordato. E cioè che un gruppo di scimmie, spinte alla ricerca di cibo, ad un bel momento (non mi chiedete quando: ho "studiato" ieri e già mi sono scordata, comunque qualche centinaio di milioni di anni fa..) si sono spostate dai boschi alle pianure e, per raccogliere più facilmente il cibo, hanno pensato bene di avere le mani libere. Cosa che prima, camminando a quattro zampe, non avevano. E invece, con la bella pensata della camminata in posizione eretta invece che a quattro zampe, queste intelligenti bestiole nostre antenate hanno ottenuto 1) di avere le mani libere per raccogliere il cibo 2) avere una visuale migliore per proteggersi dalle insidie dell'ambiente. Tutto bene ma....un certo imbarazzo, un certo malessere mi prende. Come posso spiegare a Gabriele il perchè lui in posizione eretta non ci sta? Non posso certo dirgli che è un australopiteco, non ci crederebbe, anche perchè lui è bello e biondo con occhi verdi e gli australopitechi sono brutti, piccoli e neri.
E poi sono estinti.
Non posso nemmeno dirgli che è inutile per lui tenere la posizione eretta, tanto il cibo c'è in abbondanza, e per ora c'è la mamma che glielo porge, non ha bisogno di avere le mani libere. Ma lui potrebbe rispondermi che le mani libere gli servono molto, invece, per giocare alla Nintendo, e quindi se l'accoppiata è "mani libere-posizione eretta", allora non ci siamo neanche qui.
E allora, che dico?
Lascio perdere. Tanto la domanda, non arriva. Non mi chiede perchè lui in posizione eretta non ci sta. E io, per una volta ancora, ho scampato il pericolo.


1 commento:

  1. Cara Cinzia, com'è difficile dare certe risposte. A volte è difficile darle a noi stessi, perché loro invece, i nostri bambini, sembrano saperle già, certe cose. Anche Denis non mi ha mai chiesto "perché" è toccato a lui nascere così...anche per me dunque, pericolo scampato, almeno fino ad ora
    Un abbraccione :)

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